Il bambino di carta by Marina Marazza

Il bambino di carta by Marina Marazza

autore:Marina Marazza [Marazza, Marina]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2023-01-15T00:00:00+00:00


Billy non sa come siano le ragazze di Tipperary, ma per certo la musica dell’organetto porta una ventata di buonumore e poi gli è stata utile per non rispondere alla domanda diretta della mamma. «Papà, ce l’hai un penny per Tom?»

Billy conosce Tom dell’organetto. Si salutano sempre dalla nursery.

«Un penny è ben speso a patto che quel rompitimpani se ne vada subito» dice Daff, spazientita. Le si è rovinato lo smalto sul pollice e deve riuscire a sistemarlo prima di andare alla presentazione. Niente è più irritante per una signora dello smalto rovinato, con l’eccezione forse di una smagliatura nella calza.

Alan si alza e si avvicina alla finestra. Mette la moneta in mano al figlio e sta a guardarlo mentre la lancia in strada. A differenza di Daff, ha capito benissimo che quella di Billy è solo una manovra diversiva, ma non farà altre domande. Non vuole rischiare di trasformare una sciocchezza in una tragedia.

***

La giornalista è abbastanza giovane e abbastanza carina. Se non altro è molto curata, si vede che ci tiene al suo aspetto e a fare una buona impressione. La presentazione è appena finita e Billy ha letto qualche riga. È stato bravo, come al solito, e il piccolo pubblico di mamme e qualche papà ha applaudito.

Poi Alan ha firmato il libro, sorriso e stretto la mano alle ammiratrici e agli ammiratori. Il libraio ha sussurrato che ne sono state vendute una cinquantina di copie.

Un papà con i baffi a manubrio come si usavano una volta si è avvicinato con la sua bambina bruttina e imbronciata per mano al tavolo dove Alan autografava i frontespizi con Billy in piedi accanto a lui.

«Guarda, Victoria, c’è anche Christopher Robin! Non vuoi che anche lui firmi la tua copia di Winnie the Pooh?»

Billy ha preso la penna. Sa fare bene la sua firma, grande, tonda e leggibile. I suoi occhi hanno incontrato quelli di Victoria, più o meno alla stessa altezza. Le sopracciglia della bambina si sono aggrottate e lei ha scosso la testa, vigorosamente, due volte.

«No.»

Gli adulti hanno riso e Billy è rimasto lì con la penna in mano senza sapere che cosa fare.

Ora la cronista sta seduta in un angolo della libreria con Alan e con Billy. Il bambino è stanco e batte le palpebre. È stata una giornata lunga e non piacevole.

Ci sono formali presentazioni. La mano della giornalista stringe quella di Alan e poi anche quella di Billy.

«Tu devi essere Christopher Robin!» Il tono è entusiasta e la risatina deliziata.

Certo che questa storia dei nomi è bizzarra. Quando parlano di Christopher Robin gli sembra che si stiano riferendo a un’altra persona, ma non è così. Stanno parlando di lui. La giornalista ha un taccuino e legge delle domande.

«In questo caso» sta spiegando il papà «l’intervento dell’autore è minimo, Miss Miller. L’importante è osservare. Guardo mio figlio che gioca.»

«La signora Milne e Christopher Robin contribuiscono con idee loro? Il Bosco dei Cento Acri è reale? Quali personaggi esistono veramente e quali ha invece dovuto inventare?»

Le domande sono sempre le stesse.



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